Allergologia

La visita allergologica si esegue nel sospetto di sensibilizzazione allergica,
solitamente ad alimenti, inalanti o veleno di imenotteri (api, vespe), che può manifestarsi con sintomi respiratori (rossore o bruciore oculare, starnuti o congestione nasale in caratteristici periodi dell’anno -tipicamente inverno o primavera-, fino ai sintomi dell’asma come fiato corto e respiro sibilante), cutanei (orticaria o angioedema) o sistemici (shock anafilattico).

Di cosa si occupa l'allergologo?

Durante la visita lo specialista allergologo raccoglie i dati anamnestici del paziente (familiarità, storia clinica, patologie concomitanti, segni e sintomi
presenti) e, se indicato, esegue test diagnostici.

Le principali aree di intervento includono:

Test cutanei (Prick Test): vengono eseguiti nel sospetto di allergia alimentare o respiratoria, con una goccia degli estratti commerciali dei principali allergeni alimentari (uova, soia, pesce, crostacei, farine, frutta secca) ed inalanti (pollini, muffe, acari della polvere, epiteli di cane e gatto), sull'avambraccio del paziente che viene poi fatta penetrare con l'uso di una piccola lancetta monouso. La risposta del prick è consegnata al momento della visita, dopo i 15 minuti necessari alla lettura. Per poter eseguire i test cutanei, il paziente deve aver sospeso l'eventuale terapia antistaminica da almeno 15 giorni.

Spirometria semplice: il paziente, dopo un'inspirazione profonda, esegue un'espirazione forzata massimale all'interno di un piccolo apparecchio portatile. Questo permette di valutare la presenza di ostruzione al flusso espiratorio e quindi fare diagnosi di asma.

Quando prenotare una visita?

È consigliato prenotare una visita allergologica quando sono presenti sintomi caratteristici di allergia respiratoria (ad esempio, comparsa di rinite o congiuntivite nei mesi primaverili o quando si è esposti alla polvere o agli animali) o di allergia alimentare (comparsa di prurito, orticaria o difficoltà respiratoria entro poche ore dal consumo di un particolare alimento).

È utile una valutazione allergologica anche nei pazienti con rinite cronica, che spesso è una “rinite mista” (infiammatoria e allergica), nei paziente con asma, soprattutto se è peggiorata dall’esposizione a polveri e pollini.

È indicata una visita allergologica nei pazienti con sospetta allergia a veleno
di imenotteri, cioè che abbiano presentato reazioni locali estese o shock dopo puntura di api, vespe o calabroni.

Anche i pazienti che presentino sintomi di orticaria (lesioni pomfoidi pruriginose diffuse al corpo) o angioedema (gonfiore improvviso di palpebre, labbra o estremità degli arti) dovrebbero eseguire una valutazione allergologica.

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Specialista dell'istituto Enea

Francesco Pucciarini

Allergologo

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